Biotipi costituzionali
Esistono vari Biotipi costituzionali: modelli proposti da altrettante scuole nel corso del tempo nel tentativo di schematizzare la variabilità della specie umana.
In realtà dato l’innegabile polimorfismo manifesto nessun orientamento ha dei dogmi di verità assoluta.
In questo caso tuttavia parlando di alimentazione, lo studio della costituzione fisica può portare a fornire indicazioni circa la tipologia metabolico-ossidativa e le reali capacità digestive in quanto: L’alimentazione è corretta quando è adatta alla digestione e al metabolismo di chi l’assume.
In base alla costituzione si hanno correlate capacità digestive ed assimilative e ad essa la persona deve uniformarsi per ricercare il suo equilibrio.
Le doti digestivo-assimilative, essendo frutto della selezione, non sono modificabili ma possono in parte favorire.
Il contributo completo viene dalla scuola omeopatica che per altro è quella che ha meglio sviluppato il rapporto con il paziente.
Attualmente si parla di costituzione carbonica, fosforica e sulforica con una componente distrofica fluorica.
Lo studio della costituzione omeopatica permette di comprendere meglio a quali squilibri metabolici sarà più soggetta una persona.
Ad esempio una tipologia calcarea carbonica tende ad eccedere nel consumo di carboidrati, un Lycopodium in quello lipidico, mentre un Nux Vomica sarà portato a somatizzare le sue problematiche di stress principalmente a livello dello stomaco.
Anche la tendenza a distribuire diversamente i grassi corporei è legata all’azione dei diversi ormoni sui tessuti periferici e pertanto connessa all’equilibrio psico-neuro-endocrino individuale e costituzionale.
Alcuni rimedi alle basse diluzioni potranno essere utilizzati per risolvere problemi contingenti e aiutare a disintossicare l’organismo.
L’impiego pratico è tuttavia legato a scelte personali e solo un’attenta valutazione porterà ad individuare il rimedio costituzionale che aiuterà a riequilibrare nel tempo la persona e ad impostare modelli nutrizionali più coerenti ed appropriati.
Uno studio approfondito sulle diatesi si ha anche dalla scuola di pensiero OLIGOTERAPICA che vede nella mancata biodisponibilità di oligoelementi il rallentamento di certe funzioni metaboliche con il conseguente instaurarsi nel tempo di vari disturbi.
Si parla di una diatesi allergica o del Mn, ipostenica o del Mn-Cu, distonica o del Mn-Co e energica o del Cu-Au Ag.
Viene focalizzata l’attenzione sul ruolo degli oligoelementi come catalizzatori e regolatori a livello metabolico.
In realtà spesso si tratta di diverse facce della stessa medaglia in quanto può rappresentante un modo alternativo per sbloccare alcune situazioni metaboliche.
Anche l’Iridologia può essere un valido supporto di studio del terreno e la comprensione della predisposizione costituzionale dell’apparato digestivo ed emuntoriale attraverso un’attenta osservazione ed interpretazione delle discromie e dei segni riflessi.
Strumento importante per valutare in questo caso soprattutto gli stati di ansia (indicati ad esempio da una pupilla eccessivamente dilatata) in caso di evidente squilibrio elettrolitico (riscontrabile in un soggetto iposurrenalico soprattutto nella fase di esaurimento) si osserva un’alterazione della contrazione pupillare in presenza di luce).
A conferma dello stato tossiemico la persona lamenta proprio uno stato di ipersensibilità alla luce quando passa dall’ombra all’esposizione diretta ai raggi del sole.
Un’altra osservazione legata all’inevitabile insufficiente produzione di minerlcorticosteroidi è la presenza di edemi alle estremità e alla palpebra superiore cui si associa spesso la perdita di peli sopraccigliari nel terzo laterale, che concomita con lingua ingrossata ed edematosa.